Split payment, norma derogatoria ai principi Iva, e restrizione delle compensazioni libere ledono il principio di neutralità fiscale. Lo afferma l’Unione nazionale dei giovani dottori commercialisti e degli esperti contabili, che in unanota diffusa ieri, ha commentato la manovra correttiva, che disattende “tutti gli impegni” del Governo ed “è la chiara dimostrazione che i provvedimenti degli ultimi sei mesi, introdotti in nome della lotta all’evasione, non servono a tale fine”.
Secondo l’Ungdcec, infatti, l’introduzione di nuove restrizioni ha come unico effetto quello di “vessare letteralmente i contribuenti, impedendo che utilizzino dei crediti legittimamente acquisiti”.
I giovani commercialisti si aspettavano invece un allargamento dei limiti di compensazione, “invece è accaduto l’esatto contrario”. Se non ci saranno nuovi segnali di apertura da parte del governo, i giovani commercialisti affermano di essere “pronti a riprendere la protesta laddove l’avevamo sospesa”.
Il presidente del Consiglio nazionale, Massimo Miani, aveva già espresso la propria opinione sulle anticipazioni alla manovra in un comunicato del 12 aprile scorso, evidenziando, in particolare, alcune criticità su split payment, chiusura delle liti pendenti, modifiche dell'Ace e in merito al trattamento delle rimanenze per le imprese in contabilità semplificata.